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Federmotorizzazione-Confcommercio lancia allarme su auto cinesi in arrivo dalla Turchia – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


(AGENPARL) – Roma, 17 Ottobre 2024

(AGENPARL) – gio 17 ottobre 2024 *Federmotorizzazione-Confcommercio lancia allarme su auto cinesi in arrivo
dalla Turchia *
*Federmotorizzazione, la federazione commercianti motorizzazione aderenti a
Confcommercio,* lancia l’allarme che da noi, per effetto della vertenza
Stellantis, ha pesanti ripercussioni: le auto cinesi potrebbero inondare il
mercato europeo sfruttando l’accordo di unione doganale tra Turchia e UE.
Questo accordo, che consente la libera circolazione delle merci senza dazi
doganali, potrebbe essere utilizzato dai produttori cinesi per aggirare i
dazi imposti sulle importazioni dirette dalla Cina, che possono arrivare
fino al 31,3%. La preoccupazione è fondata: nel 2023 la Turchia ha prodotto
1,4 milioni di veicoli, un numero destinato a crescere. L’aumento degli
investimenti cinesi nel settore automobilistico turco, favorito da
condizioni vantaggiose, aggrava ulteriormente la situazione di difficoltà
per i nostri titolari di vendita auto.
Tutto questo – rileva Federmotorizzazione Confcommercio – mentre nei primi
tre mesi dell’anno, le autovetture immatricolate segnano un +5,7% rispetto
allo stesso periodo del 2023, ma con un rallentamento, a marzo, dopo
diciannove risultati mensili positivi.
Immatricolazioni delle auto elettriche e ibride “alla spina”: nel primo
trimestre dell’anno sono state 35.568 con una quota complessiva dell’8,2%,
trascinate al ribasso dal calo più pesante delle elettriche pure che
scendono sotto la quota del 4% (attestandosi al 3,8%).
Il mercato, insomma, continua a non premiare l’elettrico ricaricabile. Il
dato emerge anche dall’andamento degli ecoincentivi: resta limitata la
richiesta di contributi riservati alle vetture elettriche, mentre sono
andati esauriti in poche settimane quelli per le auto endotermiche meno
inquinanti.
I motivi di questa scelta da parte dei consumatori non cambiano: dal
prezzo, più alto rispetto alle vetture tradizionali endotermiche, alle
incertezze legate ad una tecnologia (le batterie) che si ritiene ancora non
ottimale, alle scarse infrastrutture di ricarica nel nostro Paese. L’attesa
dei nuovi ecobonus, infine, annunciati dal Governo e previsti a maggio,
provoca un rinvio degli acquisti.
“L’automobile – rileva Simonpaolo Buongiardino, presidente di
Federmotorizzazione Confcommercio – è sempre stata considerata uno
strumento al servizio dell’utente, ma l’auto elettrica ha cambiato il
paradigma, sentendosi di fatto l’utente al servizio dell’auto. Occorre
infatti, sulle lunghe percorrenze, programmare il viaggio organizzando le
necessarie soste per la ricarica che, oltre a costituire un vincolo,
allunga i tempi del viaggio stesso. L’auto, fin dalla sua origine, ha
costituito il simbolo della libertà di movimento, l’elettrica limita molto
questa libertà”.
“Dobbiamo trovare – prosegue Buongiardino – una via italiana alla
transizione verso la decarbonizzazione. Mettendo da parte ideologie che da
noi non hanno presa e sfruttando altre tecnologie a partire dalle prossime
vetture Euro 7, i cui protocolli sono stati recentemente semplificati, ed i
nuovi carburanti che eliminano l’impronta carbonica, pur utilizzando
veicoli endotermici”.
“Auspichiamo – conclude il presidente di Federmotorizzazione Confcommercio
– che il Governo stanzi maggiori fondi per le auto ibride ed endotermiche
di ultimissima generazione così da poter rinnovare un parco auto vetusto e
al tempo stesso migliorare la qualità dell’aria: puntare sull’elettrico sta
ritardando il processo di rinnovamento del circolante. Si inizia a parlare
di incentivi alla rottamazione anche in assenza di acquisto o di
sostituzione con auto usata meno inquinante”.



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