Nel 2023 è stato riaperto dopo che era rimasto chiuso per 4 anni, ma soltanto per alcuni eventi sporadici. Adesso il Comune vuol dare nuova linfa e continuità al Teatro Garibaldi alla Kalsa attraverso un partenariato tra pubblico e privato. L’amministrazione ha emesso un avviso per il recupero, la riqualificazione, la valorizzazione e la gestione per 8 anni della struttura inaugurata nel 1861 proprio dal generale del Risorgimento, che si trova in via Castrofilippo, in uno degli angoli di piazza Magione.
Tutto parte da una proposta della Fondazione Studio Rizoma, membro fondatore della rete dei poli culturali europei della Fondazione Allianz. La stessa Fondazione nel 2019, con il Transeuropa Festival, ha mantenuto attivo il Teatro Garibaldi al termine di Manifesta 12, la biennale itinerante di arte contemporanea. In un ampio documento, pervenuto lo scorso primo agosto all’assessore alla Cultura Giampiero Cannella e al dirigente dell’ufficio Teatri Gaspare Simeti, Rizoma illustra il piano per ristrutturare e rilanciare quello che viene definito, dalla stessa Fondazione “uno dei simboli chiave della città di Palermo in termini di rinascita socioculturale”.
Il teatro viene immaginato come uno spazio polifunzionale che potrà essere: sede internazionale della regione mediterranea; residenza di ricerca e di produzione artistica internazionale attraverso la foresteria e attraverso microfinanziamenti e borse di studio; programmazione in cooperazione con altri operatori culturali della città; attività educative-sociali per le comunità; luogo di incontro e lavoro collettivo con bookshop, coworking, giardino culturale e bar. “L’impegno nel dare potere agli artisti e alle artiste locali e nel coinvolgere le comunità emarginate è in linea con la priorità della Fondazione di migliorare l’inclusione sociale nella cultura”, si legge nella proposta.
Dal punto di vista economico-finanziario, Rizoma, attraverso la Fondazione Allianz, mette sul tavolo 200 mila euro per i lavori di riqualificazione e 150 mila euro all’anno per la gestione e la programmazione artistica. Si prevede, inoltre, di ricevere un canone di locazione pari a 1.000 euro al mese per la caffetteria del teatro e di richiedere un contributo minimo di gestione per l’utilizzo degli spazi da parte di quei soggetti terzi capaci di coprire tali costi, ipotizzato in
250 euro per attività al giorno e per 20 giorni di tale utilizzo all’anno. Si stima, dunque, un totale di 17.000 euro di contributo alle spese di gestione impreviste o aggiuntive.
L’amministrazione fissa ulteriori linee: “Per iniziative culturali per le quali è previsto il biglietto di ingresso a pagamento – si legge nell’avviso – dovrà essere proposta una percentuale in favore del Comune sugli introiti percepiti dai biglietti e dai servizi erogati”. Occorrerà inoltre “attenersi alle iniziative promosse dallo Stato e altre previste dall’amministrazione comunale (esempio: ingresso gratuito nella prima domenica del mese, Giornate Fai,.ecc.); servizio caffetteria; riservare al Comune un numero di giornate di utilizzo spazi e/o periodi per altre iniziative culturali (da indicare nella proposta)”.
Insomma, i soggetti interessati dovranno studiare la proposta di Rizoma e provare a convincere il Comune di essere il partner giusto per gestire il teatro. Le richieste potranno essere presentate esclusivamente a mezzo pec al seguente indirizzo: ufficioeventi@cert.comune.palermo.it e dovranno pervenire entro il 14 novembre 2024 al Comune di Palermo – Area della Cultura – Ufficio Teatri, Spettacoli e Coordinamento Eventi. “Le proposte più vantaggiose saranno motivo di trattativa, potrebbero anche essere selezionate due fondazioni diverse. Il partenariato pubblico-privato è la strada giusta per riaprire tanti spazi ormai chiusi o abbandonati”, spiega Gaspare Simeti, che da dirigente dell’ufficio Teatri ha firmato l’avviso pubblico.
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