Nel 1996 fondò la società di telecomunicazioni Tata Teleservices e nel 2004 portò in borsa Tata Consultancy Services, la gallina dalle uova d’oro del gruppo. Ma probabilmente sono le acquisizioni estere che più di ogni altra cosa hanno segnato il suo ventennio abbondante alla guida del colosso di Mumbai. Sotto la guida di Tata, il gruppo ha intrapreso un’espansione che a tratti è sembrata voler vendicare il passato coloniale dell’India. Tra le operazioni più famose ci sono state l’acquisto della società britannica di tè Tetley nel 2000 per 432 milioni di dollari e dell’acciaieria anglo-olandese Corus nel 2007 per 13 miliardi di dollari, all’epoca la più grande acquisizione di una società straniera da parte di un’azienda indiana. Tata Motors acquisì poi i marchi di auto di lusso britannici Jaguar e Land Rover da Ford nel 2008 per 2,3 miliardi di dollari.
Le auto sono state una delle passioni di Tata. I suoi progetti preferiti in Tata Motors sono stati la Indica, il primo modello di auto progettato e costruito in India, e la Nano, presentata come l’auto più economica al mondo. Tata contribuì con i disegni iniziali di entrambi i modelli. Ma mentre la Indica fu un successo commerciale, la Nano, venduta a sole 100mila rupie (circa 1.100 euro) fu un clamoroso fallimento. Avrebbe dovuto convertire le famiglie indiane dalle due alle quattro ruote, ma nonostante il battage pubblicitario non riuscì a intercettare le ambizioni di un Paese in rapida trasformazione e dopo 10 anni la produzione venne sospesa.
Nato a Mumbai il 28 dicembre 1937, Ratan Naval Tata fu cresciuto dalla nonna dopo che i suoi genitori, Naval e Sooni Tata, divorziarono quando aveva 10 anni. Suo padre era stato adottato nella famiglia principale dei Tata a 13 anni dalla nuora di Jamsetji Tata, fondatore del gruppo Tata. Dopo la laurea in architettura a Cornell, negli Stati Uniti, Tata voleva stabilirsi in California, ma la cattiva salute della nonna lo spinse a tornare in India, dove aveva ricevuto un’offerta di lavoro da Ibm.
L’allora presidente di Tata Sons, Jehangir Ratanji Dadabhoy Tata, noto come JRD, lo persuase a lavorare invece per il gruppo. I due uomini erano lontanamente imparentati, appartenendo a rami diversi dell’albero genealogico dei Tata. Preparato da JRD, il giovane Tata iniziò la sua carriera nella conglomerata nel 1962, intraprendendo diversi incarichi in varie unità prima di entrare nella dirigenza negli anni ’70. Ratan Tata è stato il presidente del Gruppo dal 1991 al 2012.
Dopo essersi ritirato, Ratan Tata è diventato un investitore di rilievo nelle startup indiane, sostenendo numerose aziende tra cui la società di pagamenti digitali Paytm, Ola Electric, e il fornitore di servizi per la casa e la bellezza Urban Company.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui