Un pool di banche guidato da Banco BPM ha erogato un finanziamento di 56 milioni di euro per sostenere la crescita internazionale nei prossimi anni di Isaia, storica azienda tessile partenopea, attiva da sessant’anni sul segmento luxury dell’abbigliamento sartoriale (si veda qui il comunicato stampa). Gli altri istituti di credito coinvolti sono Deutsche Bank, Mediocredito Centrale, CDP-Cassa Depositi e Prestiti, BNL BNP Paribas, con il supporto di Garanzia Futuro di SACE.
A BeBeez risulta che il prestito, che ha una durata di sette anni e servirà solo in parte a rimodulare l’indebitamento accumulato durante la pandemia, sarà utilizzato per lo più per l’espansione negli Stati Uniti (con aperture previste a Washington DC, Boston, Las Vegas e Dallas), nell’Ovest europeo (a Parigi in Francia e a Monaco di Baviera in Germania) e a Dubai in Medioriente, dove è già presente a Riad e Kuwait City. Il brand di lusso, che conta tra l’altro due store a gestione diretta in Giappone e uno a New Delhi in India, conta di sbarcare anche in Cina, inaugurando tre vetrine nei prossimi due anni a Pechino, Shanghai e Wuhan.
Sempre a BeBeez risulta che gli advisor legali dell’operazione sono stati Chiomenti per le banche e Simmons&Simmons per Isaia, con Banco BPM, che ha ricoperto il ruolo di global coordinator e capofila dell’operazione.
L’impresa di Casalnuovo (Napoli), si legge nella nota diffusa ieri da Banco BPM, “unisce alla tradizione sartoriale napoletana un’originale connotato d’innovazione contemporanea: un mix apprezzato a livello internazionale e reso possibile da capacità, competenze e gusto consolidati che rendono Isaia un esempio della qualità distintiva del made in Italy.”.
L’azienda, che non ha mai cercato e non desidera partner finanziari come i fondi di private equity, è stata fondata a Napoli nel 1920 da Enrico Isaia come negozio di tessuti pregiati destinati alle più rinomate sartorie della città, la società si è trasformata essa stessa in sartoria e si è via via industrializzata e internazionalizzata e ora è controllata e gestita dalla terza generazione della famiglia, con al timone Gianluca, che ha il 16,92% del capitale. Isaia, il cui capitale è ripartito tra i sette membri della famiglia, ha generato nel 2023 un fatturato di quasi 84,6 milioni di euro, in crescita del 9,1% dal 2022, un ebitda di circa 17,4 milioni e un indebitamento finanziario netto di 38,8 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Sempre a BeBeez risulta che il giro d’affari nel 2024 sarà vicino ai 90 milioni di euro, con una marginalità del 20%.
Sul fronte del debito, ricordiamo che Isaia aveva ottenuto poco prima della pandemia una multi-tranche facility bancaria da 10 milioni di euro dalla Banca di Credito Popolare di Torre del Greco, da Iccrea e da Banca Popolare di Puglia e Basilicata (si veda altro articolo di BeBeez), con cui ha finanziato l’apertura di cinque negozi (a Miami, Chicago, Toronto, Londra e Saint Moritz) e ha riportato all’interno del perimetro aziendale tutta la produzione, come la giubbotteria, il denim e le magliette. Solo la realizzazione di scarpe è rimasta all’esterno della società. In precedenza, l’azienda aveva quotato alla fine del 2019 due minibond per un totale di 15 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), dopo aver rimborsato anticipatamente all’inizio del 2018 altri due minibond da complessivi 10 milioni emessi (si veda altro articolo di BeBeez) e quotati (si veda altro articolo di BeBeez) nel 2015.
A proposito di questo nuovo finanziamento, l’amministratore delegato della società, Gianluca Isaia, ha commentato: “Isaia intende ampliare il suo network distributivo estero, rafforzando la presenza diretta in quei Paesi in cui la manifattura del brand è profondamente apprezzata in modo da gettare le basi per la nostra crescita futura”.
E il direttore generale dell’azienda, Emanuele Carbone, ha aggiunto: “Con questa operazione, grazie a Banco BPM, CDP e alle banche del pool, potremo sviluppare con serenità, potendo contare su risorse adeguate, il nostro progetto di espansione della rete distributiva”.
“Si tratta di un’operazione di grande rilevanza, perché sostiene lo sviluppo di una realtà imprenditoriale d’eccellenza, con una grande storia e importanti prospettive di crescita: un’espressione del territorio che rappresenta a pieno titolo gli altissimi livelli in cui si colloca la manifattura italiana nella moda e nel lusso”, ha concluso Mattia Mastroianni, responsabile Corporate di Banco BPM.
Isaia è una società monitorata da BeBeez Private Data,
il database del private capital di BeBeez, supportato dal fondo FSI
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