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Come può cambiare il Bonus ristrutturazioni nel 2025, governo Meloni pensa a proroga per le prime case #finsubito prestito immediato


L’anno prossimo il bonus ristrutturazioni scenderà al 36%, e poi dal 2028 ancora al 30%. Un calo non ideale, mentre in cui l’Italia si avvicina alle scadenze della direttiva europea Case green. Così, il governo Meloni ha aperto alla possibilità di prolungare il bonus al 50%, come è oggi, ma solo per le prime case.

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Il Bonus ristrutturazioni varrà solamente il 36% della spesa per fare i lavori l’anno prossimo, e il tetto massimo si dimezzerà da 96mila euro a 48mila euro. Tuttavia, come detto anche nelle scorse settimane, il governo Meloni sta immaginando un nuovo bonus per i lavori edilizi, che permetta di fare fronte agli impegni della direttiva Ue Case green (cioè di ridurre l’inquinamento prodotto dagli edifici).

Oggi il viceministro all’Economia Leo ha confermato che l’ipotesi è sul tavolo, però non ci sono ancora certezze: “Penso che potremo tornare a una detrazione del 50% sulle ristrutturazioni della prima casa, senza prendere impegni e compatibilmente con le risorse disponibili, ma non prometto niente”.

Come cambiano Bonus ristrutturazioni ed Ecobonus l’anno prossimo

Oggi sia il Bonus ristrutturazioni che l’Ecobonus valgono il 50% della spesa effettuata per un cantiere in casa (anche se a seconda dei lavori e delle circostanze l’Ecobonus può arrivare fino all’85%). E tutti e due dal 2025 vedranno un calo netto: percentuale massima di rimborso pari al 36%, e soglia massima di spesa fissata a 48mila euro. Il Bonus ristrutturazioni, poi, dal 2028 dovrebbe scendere ancora al 30%.

Come detto, però, con la direttiva europea Case green ci saranno degli obiettivi molto ambiziosi: il primo sarà ridurre i consumi di energia degli edifici del 16% (rispetto al 2020) entro il 2030. Per farlo, naturalmente in molte case sarà necessario svolgere degli interventi. E, con agevolazioni così basse, potrebbe essere complicato.

Che sia rinnovando l’Ecobonus, oppure il Bonus ristrutturazioni, oppure varando una misura completamente nuova, è chiaro adesso che l’esecutivo di Giorgia Meloni ha in mente di intervenire sulla questione. C’è da vedere, però, se i soldi basteranno. Intanto, il viceministro Leo ha già dato un primo paletto: l’eventuale nuova misura riguarderà “la prima casa“. Tagliate fuori, quindi, le seconde abitazioni. D’altra parte, è proprio sulle prime case che si misureranno i progressi per la direttiva Case green.

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Concordato preventivo, scadenza il 31 ottobre. Leo: “Data non si può spostare”

Intervenendo al convegno “Far crescere l’Italia” di FdI, dove ha risposto ai cronisti sulla questione dei bonus edilizi, il viceministro ha parlato anche del concordato preventivo. La scadenza per aderire alla misura varata dal governo ci sarà tempo fino al 31 ottobre, e diversi esponenti della categoria dei commercialisti hanno chiesto una proroga. Ma Leo ha chiarito che non c’è margine per concederla.

“Siamo ben consapevoli delle difficoltà dei professionisti in questi tempi. Tutto è legato ai tempi della presentazione al Consiglio dei ministri della legge di bilancio, e all’approvazione poi nelle fasi parlamentari. Questo è il motivo per cui quella data purtroppo deve rimanere ferma“, ha spiegato. Nel frattempo, “lunedì 14 ottobre in tutti i cassetti fiscali dei contribuenti ci saranno tutti i dati e le condizioni per aderire al ravvedimento speciale”. Una nuova mossa per cercare di spingere gli autonomi verso il concordato, su cui il governo punta per fare cassa.





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