Si è chiusa oggi la seconda
edizione del Salone dell’Alto Artigianato Italiano, all’Arsenale
di Venezia, che ha registrato nell’arco di4 giorni, oltre 12mila
visitatori.
Si replicherà, sempre promosso dal Comune di Venezia e
organizzato da Vela con il supporto del Ministero del Turismo,
nel 2025, dal 2 al 5 ottobre.
“Le imprese artigiane – dice il sindaco Luigi Brugnaro – creano
valore economico e sociale, garantiscono l’unicità del prodotto
e rappresentano il vero e proprio modello italiano di produzione
del Made in Italy. Portano avanti, spesso di generazione in
generazione, antiche tradizioni e lavorazioni ma sono anche
chiamate ad affrontare le opportunità legate alle nuove
tecnologie e agli strumenti digitali senza però snaturare
l’anima dei prodotti.” Per Brugnaro “la formazione resta uno
strumento necessario e un valore condiviso per lo sviluppo del
capitale umano e per attrarre i giovani che rappresentano il
ricambio generazionale”. “L’obiettivo – afferma Fabrizio
D’Oria, direttore operativo di Vela e del Salone – è quello di
consolidarla come un appuntamento di eccellenza per Venezia”.
“C’è stata – rileva Alberto Bozzo, direttore commerciale di Vela
Spa e del Salone – una crescita delle aziende del 30% rispetto
al 2023, con un conseguente aumento della superficie
espositiva”. Gli espositori, giunti dal Nord al Sud, sono stati
140, che hanno presentato una vasta gamma di lavorazioni, dai
tessuti pregiati ai lavori in ceramica, dalla gioielleria ai
mobili d’arte e di design, dagli strumenti musicali alla
pelletteria fino ai mestieri tipici veneziani, come il vetro
soffiato, il merletto o le barche tradizionali per la
navigazione in laguna. Il Salone è stato, inoltre, l’occasione
per discutere di futuro e di opportunità di sviluppo per le
nuove generazioni che si avvicinano a questo settore produttivo.
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