Le casse dello Stato sono vuote e il governo è chiamato dall’Europa a riempirle al più presto per non subire la procedura d’infrazione.
Il governo Meloni, per tutta risposta, si mette sull’attenti, obbedisce e promette sacrifici per tutti.
In realtà, anche se a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, ad essere salassati saranno sempre i soliti fessi, i lavoratori dipendenti che a fronte di stipendi da fame portano da decenni sulle loro spalle il pesante fardello del debito pubblico italiano, uno tra i più alti del mondo, dal momento che evasori ed elusori fiscali incassano e portano a casa senza scucire al fisco neppure il becco di un quattrino!
Il ministro dell’economia Giorgetti ha ammesso che per coprire le spese del 2025 saranno necessarie risorse aggiuntive, che potrebbero arrivare da nuovi tagli di spesa e da entrate fiscali più consistenti.
Durante la presentazione del Piano strutturale di bilancio al Parlamento, Giorgetti ha annunciato l’aggiornamento delle rendite catastali e la regolarizzazione delle unità immobiliari non censite, i cosiddetti immobili fantasma, passaggi chiave, questi, per ottenere nuove entrate.
In particolare, gli immobili che hanno usufruito di Superbonus per ristrutturazione ed efficientamento energetico vedranno un aggiornamento delle rendite, che influirà direttamente sull’Imu e sulle imposte delle compravendite.
Così il catasto torna al centro della scena politica con l’obiettivo di regolarizzare le case fantasma e aggiornare i valori catastali per gli immobili che hanno visto interventi di ristrutturazione grazie ai fondi pubblici.
Per spiegare meglio, senza troppi giri di parole, quello che accadrà è che gli immobili riqualificati col Superbonus, il ‘mostro’ che ha prosciugato le casse dello Stato, vedranno un aumento del loro valore catastale e di conseguenza, anche le tasse basate su quel valore saranno più alte.
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