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Intesa Sanpaolo, nasce a Genova il laboratorio Esg Liguria – Liguria Business Journal #finsubito prestito immediato


Nel triennio 2024-2026 si concentrerà gran parte della spesa effettiva del Pnrr: le imprese manifatturiere liguri hanno le risorse necessarie per continuare a investire in tecnologia e pratiche ESG, forte attenzione dovrà essere dedicata allo sviluppo di competenze green e digitali, il cui fabbisogno è destinato a crescere ma le sfide tecnologica e green richiedono un ripensamento del proprio business e capitale umano qualificato che nella nostra regione (ma non solo) non è facile trovare.

Intesa Sanpaolo, che ha già messo a disposizione un plafond di 8 miliardi di euro per la circular economy e di 76 miliardi per le imprese che investono nelle fonti rinnovabili, insieme con Fondazione Compagnia di San Paolo, Camera di commercio di Genova, Autorità del Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale SRM Centro Studi e Ricerche hanno avviato oggi a Genova con il supporto di Intesa Sanpaolo Innovation Center il “Laboratorio ESG Liguria – Environmental Social Governance”: un acceleratore e un punto di incontro, fisico e virtuale, per le piccole e medie imprese del territorio che ambiscono a ripensare il proprio business in modo più sostenibile e inclusivo, creando valore sociale ed economico nella logica più ampia del Pnrr.

Il nuovo Laboratorio ESG Liguria avrà sede nei locali del Genova Blu District, motore per lo sviluppo della città, recentemente rinnovati anche grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo.

I Laboratori ESG sono un punto di riferimento territoriale per le pmi che ambiscono a migliorare il proprio profilo di sostenibilità, e rientrano nel più ampio piano di supporto del Gruppo Intesa Sanpaolo agli investimenti legati al Pnrr. Puntano al massimo coinvolgimento del capitale umano delle imprese, promuovendo la trasformazione sostenibile e digitale e la collaborazione con startup innovative, associazioni di categoria, università, scuole di specializzazione, centri di ricerca e ITS del territorio. Intesa Sanpaolo ha già attivato iniziative analoghe a Bari, Bergamo, Brescia, Chieti, Cuneo, Firenze, Macerata, Milano, Napoli, Palermo, Padova, Roma, Taranto, Torino, Venezia.

L’idea è nata in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center, società del gruppo dedicata all’innovazione di frontiera, che esplora scenari e tendenze future, sviluppa progetti multidisciplinari di ricerca applicata, supporta startup, accelera la business transformation delle imprese secondo i criteri dell’Open Innovation e della Circular Economy, favorisce lo sviluppo di ecosistemi innovativi e diffonde la cultura dell’innovazione.

L’attività del Laboratorio ESG Liguria sarà fortemente indirizzata sulle caratteristiche della città metropolitana di Genova e della Liguria, con focus sull’economia del mare e sulla capacità di innovazione del territorio, ampiamente rappresentata da diversi istituti locali (Iit Genova, Università di Genova), associazioni (es. Genova Smart City), società del Comune (es. Genova Blue District, Job Centre).

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Consulenza, informazione, assessment, identificazione delle azioni saranno offerti insieme a partner di eccellenza: Circularity, la prima piattaforma di simbiosi industriale dedicata all’economia circolare in Italia, che può supportare le imprese a integrare nel proprio business i principi di sostenibilità e di economia circolare; Nativa, la prima B Corp e Società Benefit in Europa, che integra la sostenibilità nel DNA delle imprese per migliorarne i risultati di business e creare una prosperità durevole e condivisa; CE LAB, nata dalla partnership tra Intesa Sanpaolo Innovation Center e Cariplo Factory, per contribuire all’evoluzione del sistema economico italiano e diffondere nuovi modelli di creazione del valore nell’interesse collettivo, accelerando la transizione verso modelli di economia circolare; Lexacta, realtà che svolge attività di consulenza in ambito di Governance.

«Attraverso iniziative come queste – dichiara Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo – la Fondazione rafforza il suo ruolo di agente di sviluppo sostenibile in Liguria e contribuisce così alla diffusione di una cultura della sostenibilità nella società. Banca Intesa San Paolo è sempre più presente in Liguria con un ruolo a direi rilevante e crescente nell’ambito dell’economia locale. Ora noi siamo azionista della banca e siamo presenti storicamente su Genova. Abbiamo un protocollo quadro pluriannale col comune di Genova facciamo tanti interventi nell’ambito dell’economia del mare, sono già più di 3 milioni di euro che abbiamo destinato per esempio alla riqualificazione dei magazzini dell’abbondanza, anche a delle call su start-up, creazione di nuove imprese che abbiamo raccontato nelle ultime settimane.

Il Laborario – precisa Andrea Perusin, direttore regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo – non è solo consulenza. È un punto vero di condivisione di esperienze, è un punto dove il cliente o il potenziale cliente o l’impresa in generale, trova grazie alla banca una consulenza qualificata ma anche un insieme di partner a disposizione per la tematica c della sostenibilità, che è un elemento di competitività futura e che in qualche misura rappresenta uno degli elementi cardine per predire un futuro di crescita economica. Quindi il laboratorio ESG si connota di più elementi, sicuramente la banca fa la sua parte insieme ai partner nella consulenza, ma sicuramente c’è anche un elemento molto materiale di creazione di un networking vero verso le tematiche di sostenibilità e verso una crescita economica. E l’attività del Laboratorio è diffusa grazie al fatto che la banca in Liguria ha 76 sedi e gestisce 30 mila imprese. Siamo a disposizione dove serve. Se un’impresa viene da noi, siamo in grado di fornirle consulenza sugli elementi che servono per arrivare ad avere una connotazione sostenibile e assisterla in eventuali investimenti necessari, per esempio, per ridurre le emissioni oe per arrivare a una maggiore efficienza energetica, o per la digitalizzazione, o la copertura dei rischi che derivano dalla digitalizzazione. Sono mille elementi che possiamo valutare insieme con l’imprenditore. Siamo in grado di studiare con lui qual è il percorso più adatto alle sue necessità, e di assisterlo sia dal punto di vista finanziario sia dal punto di vista di adesione agli eventuali contributi che esistono e soprattutto siamo in grado di poterlo guidare in un percorso di crescita economica. È l’impresa più piccola che obiettivamente ha bisogno di consulenza su queste elementi e noi nasciamo e viviamo per questo ambito d’impresa, perché l’Italia, e la Liguria non fa certo eccezione, è fatta di piccole e medie imprese. In Liguria, Intesa Sanpaolo aiuta le imprese ad accedere ai fondi del Pnrr tramite la piattaforma gratuita Incent Now e mette a disposizione 2 miliardi di euro, con un programma di iniziative che guardano al rinnovamento industriale, allo sviluppo estero e di nuovi mercati, al progresso digitale e alla cybersicurezza come strumenti per il necessario cambio di passo».

Al Laboratorio potranno rivolgersi imprese di ogni settore. È prevedibile un forte interesse dal parte del comparto marittimo-portuale. Massimo Deandreis, direttore Generale di SRM Centro Studi e Ricerche, precisa: «Il settore marittimo riveste per la Liguria un valore strategico grazie alla presenza di oltre 1.500 imprese della filiera e poco più di 5,7 miliardi di euro di valore aggiunto. Inoltre, i porti di Genova-Savona Vado e di La Spezia hanno una valenza geo-strategica per la proiezione internazionale dell’Italia, sia verso il Mediterraneo che verso il centro Europa; ruolo che verrà ulteriormente rafforzato con il completamento degli investimenti previsti sulle aree portuali e per il Terzo Valico. A ciò si unisce la presenza consolidata dei più grandi operatori logistici internazionali. Aiutare le imprese in questo processo è fondamentale e rappresenta il senso del nascente Laboratorio ESG Liguria a cui SRM, come centro studi del Gruppo Intesa Sanpaolo specializzato su questi temi, è felice di dare un contributo».

Fare leva leva sulle tematiche ESG permetterebbe di agganciare la ripresa. Lo ha chiarito Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo: «L’economia italiana negli ultimi anni ha mostrato un’evoluzione migliore rispetto all’area dell’euro. Una spinta importante è venuta dagli ottimi risultati ottenuti sui mercati internazionali, dove si sono distinte le pmi, che realizzano più della metà del nostro export. Alla buona dinamica dell’economia italiana ha contribuito anche la forte ripresa degli investimenti tra il 2016 e il 2023, con un aumento pari al 35,7% a prezzi costanti in Italia (+47,5% per la Liguria). Abbiamo fatto decisamente meglio rispetto ai nostri principali competitor: la Francia ha messo a segno un progresso del 19,2%, la Spagna ha mostrato una crescita del 14,3%, mentre la Germania si è fermata al +4,5%. ▪ Si tratta di un cambio di passo significativo rispetto al recente passato: tra il 2008 e il 2016 i nostri investimenti si erano ridotti del 22,4% (-6,9% per la Liguria), mentre quelli tedeschi erano saliti del 9,9%. Industria 4.0 (dal 2017) e Superbonus (dal 2021) spiegano questa performance, sintesi del balzo delle costruzioni (+47,1% nel periodo 2016-2023), ma anche della dinamica degli investimenti italiani in macchinari, mezzi di trasporto e ICT (+29,3%) e in beni immateriali (R&S e software; +20,2%). Dopo il rallentamento osservato a cavallo tra il 2023 e il 2024, visibile anche dall’evoluzione recente del commercio estero, nel 2025 ci aspettiamo una ripresa dell’economia italiana che potrà contare sul contributo dei consumi e degli investimenti. In questa direzione spingono il rientro dell’inflazione, la riduzione dei tassi di interesse, gli incentivi Transizione 5.0 e la realizzazione degli investimenti del Pnrr. Gran parte della spesa effettiva del Pnrr si concentrerà nel triennio 2024-2026, con potenziali ricadute molto positive sul rilancio delle infrastrutture e sulla transizione digitale e green e, in ultima analisi, sul tasso di crescita potenziale del pil. Anche i mercati esteri potranno tornare a sostenere la crescita, grazie all’attesa ripresa degli scambi internazionali. Per cogliere queste opportunità sarà fondamentale per le imprese accelerare nel percorso di rafforzamento competitivo anche attraverso una maggiore diffusione delle tecnologie digitali e delle pratiche ESG, per ora poco diffuse: le imprese che nel biennio 2021-2022 hanno effettuano attività di innovazione nel Nord-Ovest sono solo il 40% e quelle che hanno introdotto software nella gestione aziendale sono il 38%; queste percentuali si riducono ulteriormente quando si osservano l’impegno per il benessere lavorativo dei dipendenti (11%) e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili in azienda (6%)».

Le imprese manifatturiere liguri, secondo De Felice, dispongono delle risorse necessarie per continuare a investire in tecnologia e nella transizione green, grazie anche a una struttura patrimoniale che si è rafforzata nel tempo e a una buona capacità di autofinanziamento. Tuttavia, le sfide tecnologica e green richiedono capitale umano qualificato che le imprese faticano a trovare.

E i dati del sistema Excelsior di Unioncamere Anpal mostrano che oltre il 50% delle posizioni ricercate dalle imprese liguri sono di difficile reperimento. «Questa evidenza – puntualizza il chief economist di Intesa Sanpaolo – trova conferma anche nell’indagine che il Research Department di Intesa Sanpaolo conduce semestralmente sulle filiali imprese della Banca dei Territori, dove vengono evidenziate in particolare le difficoltà di turismo, costruzioni, manifatturiero e agricoltura. Queste criticità vanno affrontate con urgenza anche perché in prospettiva crescerà il fabbisogno di competenze green e digitali, in un contesto di calo demografico. Ed essere attivi sui temi ESG ha impatti positivi sui risultati economico-reddituali: le società Benefit tra il 2019 e il 2022 sono cresciute di più in termini di fatturato (37% vs 18%) e mostrano livelli di marginalità superiore (9% l’ebitda margin vs 8,3%) rispetto a imprese simili per dimensioni aziendali e specializzazione produttiva».

Il programma del Laboratio ESG ligure

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Sono in fase di definizione gli appuntamenti in programma nei prossimi due mesi, organizzati in modalità webinar in collaborazione con i partner fondatori.

Nel mese di novembre: approfondimento in ambito Blue Economy, con analisi del recente report di Intesa Sanpaolo Innovation Center “Ocean – Nutrition, Sustainability, Technology”, realizzato in collaborazione con One Ocean Foundation e Fondazione LINKS. Il report affronta con una visione olistica il ruolo chiave

dell’oceano, rappresentando in maniera esaustiva l’estrema complessità dei suoi ecosistemi e l’indissolubile legame tra la sua salute e la sopravvivenza del pianeta e della razza umana. L’attenzione è poi portata sulla relazione oceanoalimentazione, sviluppando un’approfondita disamina di tre settori industriali: agricoltura, pesca e acquacoltura.

Nel mese di dicembre: presentazione del progetto “Venture Building Filiera Nautica”, promosso da CDP Venture Capital Sgr e supportato da importanti partner come PSA, Fincantieri, Intesa Sanpaolo con Intesa Sanpaolo Innovation Center e NEVA SGR, Friulia e Fondazione Compagnia di San Paolo. Si propone di rivoluzionare la filiera nautica italiana attraverso un processo di digitalizzazione e innovazione. Con l’obiettivo di lanciare dieci startup nei prossimi tre anni, mira a sviluppare soluzioni all’avanguardia che migliorino l’efficienza, la sostenibilità e la competitività delle PMI che operano in questo settore strategico, coinvolgendo attori chiave dell’ecosistema territoriale. Un approccio multidisciplinare che garantisce una profonda conoscenza delle sfide specifiche del settore e delle opportunità che la trasformazione digitale può offrire.



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