Il Governo sta approntando una strategia che punta ad allinearsi con le direttive europee, pur cercando un equilibrio tra rigore fiscale e incentivi per la transizione energetica. L’obiettivo è quello di abbandonare la logica degli incentivi indiscriminati per passare a un sistema più efficace, capace attraverso nuovi bonus edilizi di incentivare solo chi effettivamente migliora l’efficienza energetica del proprio immobile.
Resta tuttavia da vedere come verranno risolte le divergenze tra i vari esponenti del Governo e se si troverà un punto di convergenza che consenta di sostenere il settore edilizio, mantenendo al contempo il controllo sulla spesa pubblica.
Un Ecobonus più selettivo per il 2025
Il Governo sta lavorando a un riordino delle detrazioni fiscali con un nuovo Ecobonus, più selettivo e mirato all’efficienza energetica reale degli edifici. La viceministra del Ministero dell’Ambiente, Vannia Gava, ha anticipato alcune delle novità in arrivo, sottolineando come il nuovo sistema di incentivi sarà meno generoso rispetto al passato, ma meglio calibrato su interventi che garantiscano effettivi miglioramenti delle prestazioni energetiche.
La priorità sarà data alle categorie più vulnerabili, con incentivi strutturati in modo da premiare le classi energetiche più basse e sostenere chi si trova in situazioni di povertà energetica.
Finanziamenti agevolati e certificati bianchi per le abitazioni
Oltre al riordino delle detrazioni, il Governo sta valutando anche l’introduzione di finanziamenti a tasso agevolato per coprire fino al 100% dei costi di efficientamento energetico. Questi finanziamenti, destinati in particolare alle famiglie economicamente svantaggiate, saranno coordinati con il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, nell’ottica di massimizzare le risorse disponibili.
Parallelamente, il Piano Strutturale di Bilancio (PSB) prevede la creazione di un “mercato dei certificati bianchi” anche per il settore residenziale, un sistema che attualmente è utilizzato soprattutto in ambito industriale. L’idea è quella di incentivare la vendita di certificati di efficienza, stimolando così il miglioramento delle performance energetiche senza ricorrere a ingenti fondi pubblici.
Nuovi bonus edilizi: la stabilità di bilancio al primo posto
Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha espresso una posizione più cauta rispetto alla viceministra Gava e al ministro Pichetto Fratin.
Nel PSB 2025-2029, Giorgetti ha chiarito che il progressivo consolidamento del saldo primario del bilancio pubblico dovrà passare per una significativa riduzione della spesa relativa ai bonus edilizi, considerati troppo onerosi e non sostenibili nel lungo termine.
Secondo Giorgetti, il rientro della spesa sotto l’1% del PIL a partire dal 2027 contribuirà a mantenere il rapporto debito/PIL su un percorso di riduzione, allineandosi con i target pre-COVID.
Apertura ai bonus edilizi e nuove misure di sostegno
Diversa invece la posizione del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che ha recentemente riaperto al tema dei bonus edilizi. Sebbene il governo Meloni abbia spesso criticato la logica delle sovvenzioni “a pioggia”, Pichetto Fratin sembra favorevole a rivedere le misure per incentivare gli interventi di efficientamento energetico, proponendo nuove detrazioni fiscali più mirate.
Il ministro ha sottolineato la necessità di una transizione sostenibile, bilanciando le esigenze fiscali con l’implementazione di misure efficaci per migliorare la performance energetica degli immobili, soprattutto in vista degli obiettivi imposti dalla Direttiva Europea sulle Case Green.
Il futuro degli incentivi e delle politiche energetiche
Il nuovo sistema di incentivi prevede anche l’introduzione di un “Registro Enea”, sviluppato con l’obiettivo di rendere più trasparente il sistema di incentivi e guidare gli investimenti verso tecnologie più performanti, come il fotovoltaico. In parallelo, il Governo sta lavorando a modifiche ai regolamenti condominiali, per rimuovere le barriere amministrative che spesso ostacolano i progetti di efficientamento.
Questa riforma, secondo quanto affermato da Gava, sarà orientata a garantire incentivi duraturi (almeno decennali) e a modulare i benefici in base all’effettivo miglioramento energetico ottenuto dagli edifici.
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