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Luciano Ligabue per il suo ritorno alla musica dal vivo ha deciso di spiazzare i media e i fan. Infatti il rocker ha dato appuntamento, quasi a sorpresa, nella sua Correggio (Reggio Emilia) per cantare al Teatro Asioli. Una scelta caduta non a caso perché a ottobre e novembre Ligabue terrà una serie di concerti “Ligabue in Teatro – Dedicato a Noi” da Nord a Sud dell’Italia con una scaletta diversa ogni sera, visto che si potrà attingere da 45 canzoni ri-arrangiate per l’occasione. Già nel 2002-2003 Ligabue si era esibito nei teatri, ma stavolta ci saranno delle novità. Una volta terminato lo show, la stampa al rientro verso Milano, è stata però bloccata in un Autogrill di Arda Est (Fiorenzuola d’Arda), dove a sorpresa Ligabue con la sua band ha cantato nuovamente per poi concedersi ad una chiacchiera in conferenza stampa.
Nel 2025 si festeggiano i 30 anni di “Certe Notti” e 20 anni dal primo Campovolo. Ed è per questo che il 21 giugno 2025 Ligabue tornerà sul palco di Campovolo (RCF Arena di Reggio Emilia) con “La notte di Certe Notti”, un evento unico per celebrare insieme ai fan i 30 anni di “Certe notti” che nel 1995 hanno segnato uno dei momenti più importanti della sua carriera.
“LA PROVINCIA È CAMBIATA” – Non è un caso che Liga abbia deciso di suonare nella sua cittadina. “La provincia, almeno quello di cui parlo sempre e quella che conosco io, è cambiata perché è cambiato il sistema sociale. Correggio è ancora una cittadina a misura d’uomo, dove non hai tanti problemi a parcheggiare, c’è ancora un senso di comunità, c’è ci ti chiede sinceramente ‘come stai?’, ma qualcosa è cambiato. In ogni caso io ci sto bene e altrimenti non ci starei qui da 64 anni”.
“NON C’È UNA RICETTA PER IL SUCCESSO” – “Se ci fosse una ricetta, come qualcuna pensa, per avere un successo ogni volta che si pubblica un brano allora la userebbero tutti. In realtà sono sicuro le canzoni facciano un po’ il cazzo che vogliono ed è per questo motivo che ancora oggi rimango affascinato dalle canzoni di un tempo. Perché le parole e il testo, così come le melodie hanno una potente forza evocativa nei sentimenti e nei pensieri di chi ascolta. Tutto questo per me rimane ancora oggi, un grande mistero. Il modo in cui ognuno vive le mie canzoni, ad esempio, è un caso lampante. ‘Certe Notti’ è differente per l’uno dall’altro ed è una cosa tutto sommato semplice. Una frase, un suono possono assumere significati diversi nell’orecchio e nei ricordi delle persone.
“A SANREMO NO, DOPO L’ULTIMA VOLTA” – “Quando sono stato al Festival di Sanremo l’ultima volta (nel 2019, ndr) mi sono ripromesso di non tornarci più. In quel periodo non c’era la presentazione della storia dell’artista, ma una sequenza di numeri e date. Si vive in un clima di assedio lì, così io volevo arrivare offrendo un qualcosa di diverso, strappare un sorriso con ironia e auto-ironia. Così non è stato possibile e io non ho potuto divertirmi come avrei voluto. Così se torno la prossima volta me ne sto triste lì, in mezzo al palco, non faccio un cazzo e canto in playback (ride, ndr).
“IL MIO NOME È MAI PIÙ FECE DISCUTERE” – È stato ripubblicato il grande successo “Il mio nome è mai più”, il brano con Ligabue, Jovanotti e Piero Pelù del 2000. La canzone è nata in un contesto storico-sociale-politico complicatissimo con la guerra nell’ex Jugoslavia e poi l’intervento militare della Nato, durante la guerra del Kosovo. “C’era una guerra a 400km dalle nostre coste – ricorda Ligabue -. In quel momento il clima politico era complicato e noi artisti ricevevamo tanti messaggi per sensibilizzare sul tema della guerra. Ed è quasi sempre un guaio quando accade perché è la politica che deve fare qualcosa… Così con Lorenzo e Piero abbiamo fatto questa canzone cotta e mangiata in due-tre giorni. Dovevo annunciare ‘Miss mondo’, il mio album ma questo progetto ha avuto la priorità. Questa canzone è stata criticata dalla Sinistra come dalla Destra perché il pacifismo non era contemplato… Ma ha avuto un risultato assurdo tanto da segnare il record del singolo più venduto nella storia della musica italiana.
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