Miracolo di San Gennaro, il sangue si è sciolto. Applausi al Duomo #adessonews

Alle 10,01 nel Duomo echeggiano gli applausi della gente a salutare l’ampolla. “Ancora una volta il segno della presenza del nostro santo si è manifestato. La reliquia è uscita completamente liquida” l’annuncio salutato dallo sventolio dei fazzoletti bianchi e gli applausi scroscianti.

Duomo gremito, tanti i turisti presenti in un weekend da record con oltre 400 mila presenze previste. Alle ore 10 l’inizio la solenne Celebrazione Eucaristica nel corso della quale, i fedeli hanno pregato per il prodigio della liquefazione del sangue. Rafforzate le misure di sicurezza. All’ingresso la polizia controlla chi entra con i metal detector portatili. Alla conclusione della messa. Poi l’arcivescovo Mimmo Battaglia, percorrendo la navata centrale, si porterà all’esterno della cattedrale, per esporre ai fedeli e alla città le ampolle con il Sangue.

A inizio celebrazione l’arcivescovo Mimmo Battaglia si reca nella Cappella del Tesoro. Con l’Abate, monsignor Vincenzo de Gregorio, il sindaco Gaetano Manfredi e il governatore Vincenzo de Luca provvede all’apertura della cassaforte dove sono custodite le ampolle con il Sangue che vengono poste sul Tronetto, portato a spalla dai seminaristi fino all’altare maggiore della cattedrale.

Tra i presenti il prefetto Michele di Bari che è arrivato al duomo con don Patriciello. “In città si avverte fiducia. C’è grande speranza” dice il sindaco Manfredi che aggiunge: “Per il giubileo stiamo lavorando con curia e Vaticano per una programmazione dei flussi. Napoli ha bisogno di nuovi alberghi e nuova accoglienza concentrata anche in periferia”.

Le tragedie di Scampia, Forcella e di Chiara nell’omelia del vescovo: “È un appello tutti a rimboccarci le mani per costruire insieme il sogno di Dio – afferma don Mimmo – perché questo sangue si mescola sempre con il sangue dei popoli degli ultimi, con il sangue versato a causa della violenza dell’incuria umana del degrado sociale come purtroppo che è accaduto alle vittime del crollo di Scampia e a quelle dell’esplosione di Forcella. E permettetemi oggi di rivolgere il mio pensiero che si fa preghiera a chiara ai suoi familiari”. Parole accolte dagli applausi.

“Napoli, mia amata città, ricorda sempre di custodire con tutto te stessa e ripartire ogni giorno dalle poche cose che contano e che reggono ogni giorno la tua speranza e la tua fiducia – aggiunge don Mimmo – Riparti dall’esperienza di chi fa della cura la sua scelta di vita, evitando di girarsi dall’altra parte, rispondendo all’appello che il volto dell’altro esprime, sia esso quello di un familiare, di un amico, di un bambino di strada o di un migrante”.

Dal vescovo un appello alla politica che “diventa davvero scelta d’amore per il bene comune quando si diventa capaci di stringere la mano all’avversario e fare con lui un pezzo di strada pur conquistare un ulteriore pezzo di umanità e solidarietà per chi rischia di restare indietro”.

Per don Mimmo Napoli deve conservare “l’entusiasmo di lottare per una città più giusta e pacifica, in cui il malaffare, a qualsiasi livello, possa cedere il posto ad una cultura del bene. E in questo tragitto non sentirti mai sola ma avverti la compagnia umile della chiesa di Cristo, di questa barca che a volte sembra far acqua da tutte le parti ma che non teme perché nella sua stiva contiene un vaso di creta che custodisce il tesoro prezioso del Vangelo, tesoro che desidera condividere con tutti, senza alcuna distinzione”.