La linea di austerità imposta dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, viene dunque confermata, con l’eccezione del Ministero della Salute, che riceverà 3,2 miliardi in più per affrontare la carenza di medici e operatori sanitari
La riunione del Consiglio dei Ministri è iniziata a Palazzo Chigi, con l’obiettivo di approvare la nuova manovra economica. Due punti centrali sembrano già definiti: un contributo delle banche, che dovrebbe ammontare a 3-4 miliardi di euro, come anticipato dal vicepremier Antonio Tajani, e un taglio del 5% alle spese dei ministeri. La linea di austerità imposta dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, viene dunque confermata, con l’eccezione del Ministero della Salute, che riceverà 3,2 miliardi in più per affrontare la carenza di medici e operatori sanitari.
Il Contributo delle Banche e le Accise
Sul tema delle banche, Tajani ha ribadito che, nonostante il contributo previsto, non ci saranno nuove tasse. Giorgia Meloni ha evidenziato il coraggio del suo governo rispetto ai precedenti di sinistra. Parallelamente, il governo sta lavorando su un decreto legislativo per la revisione delle accise, con l’ipotesi di un aumento per il gasolio, eccetto quello per autotrasportatori. Per quanto riguarda le agevolazioni edilizie, il bonus ristrutturazioni al 50% dovrebbe essere prorogato per tutto il 2025, limitato però alle prime case.
Restyling delle Detrazioni Fiscali e Quoziente Familiare
Il governo sta valutando anche una revisione delle detrazioni fiscali, con l’introduzione di un tetto massimo detraibile, modulato in base al nucleo familiare, in linea con il concetto di “quoziente familiare”. Tra le ipotesi c’è anche la possibilità di abbassare la soglia di reddito oltre la quale iniziano le riduzioni degli sconti fiscali, attualmente fissata a 120.000 euro.
Le Reazioni delle Imprese: Il Commento di Confindustria
Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha espresso preoccupazioni per la manovra, specialmente in merito al cuneo fiscale e alla produttività industriale. Orsini ha sottolineato l’importanza di un piano strutturale di investimenti per sostenere l’industria, chiedendo un taglio permanente al cuneo fiscale e una riforma dell’Ires che premi le imprese che reinvestono in produttività e crescita.
Le Preoccupazioni della CNA: Imprese in Difficoltà
Anche il segretario generale della CNA, Otello Gregorini, ha espresso preoccupazioni, rilevando che il saldo positivo di oltre 15.000 nuove attività economiche nel trimestre rappresenta il dato più debole degli ultimi cinque anni. Gregorini ha chiesto una legge di bilancio che non penalizzi le imprese, evidenziando l’importanza di accelerare gli investimenti del PNRR e ridurre i costi energetici. Ha inoltre sottolineato la necessità di modernizzare la legge quadro sull’artigianato del 1985, per rispondere alle profonde trasformazioni del settore imprenditoriale.
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