Lo Spi Cgil scende in piazza: «Manifestazione regionale per difendere il diritto alla pensione il 31 ottobre a Udine» #finsubito prestito immediato

A difesa delle pensioni, del loro potere d’acquisto, di un diritto. «Una difesa necessaria a fronte della stretta sulla rivalutazione degli assegni», che in Friuli Venezia Giulia, nel biennio 2023-24, ha significato un risparmio per le casse statali di 172 milioni.

I pensionati della Cgil regionale si mobiliteranno per questo giovedì 31 ottobre, in piazza Venerio a Udine.

Ad annunciarlo, ieri, il segretario dello Spi Fvg Renato Bressan, davanti all’assemblea dei sindacati territoriali e di lega riuniti a Palmanova, presente Lorenzo Mazzoli della segreteria nazionale.

La questione aperta è quella della sforbiciata alla perequazione, vale a dire al meccanismo che consente di adeguare annualmente l’importo delle pensioni all’aumento del costo della vita. Secondo calcoli della stessa Cgil, nel 2023, con l’introduzione degli scaglioni differenziati a seconda dell’importo del trattamento pensionistico, con un’inflazione dell’8,1%, da recuperare, il taglio andava da un minimo di 203 sino ad un massimo di 963 euro. Mentre per quest’anno, con un’inflazione del 5,4%, si passa da un minimo di 359 a un massimo di 1.679 euro.

Alla luce dell’impostazione del piano strutturale di bilancio 2025-2029 presentato dal Governo, «che prospetta pesanti tagli alla spesa sanitaria, alla previdenza e all’assistenza», si legge in una nota del sindacato, i pensionati scendono dunque in piazza.

Nel mirino, in particolare, la conferma della stretta sulla rivalutazione delle pensioni. «Stretta – ha detto Bressan aprendo i lavori dell’assemblea – che nel biennio 2023-2024 ha prodotto un risparmio per le casse dello Stato di oltre 10 miliardi di euro e di 172 milioni solo per i pensionati di questa regione, penalizzando le pensioni a partire da un importo di 1.650 euro netti».

Parliamo «non di un regalo né di un privilegio», ha quindi sottolineato il segretario regionale, «ma di un salario differito ad ex lavoratori dipendenti e autonomi che hanno versato contributi per tanti anni». Quanto alla perequazione, «è l’unico dispositivo che può salvaguardare, almeno in parte, il potere d’acquisto dei pensionati nel tempo». Bressan è poi andato all’attacco di un piano di bilancio «che promuove ancora una volta gli evasori, restringe sempre più l’intervento pubblico, impoverisce le classi più deboli e per di più non stimola la crescita di cui ci sarebbe fortemente bisogno. Dovesse passare così com’è, proprio per la sua strutturalità, questa impostazione dispiegherebbe i suoi effetti per i prossimi sette anni, condannando il Paese a un impoverimento progressivo e duraturo».

In vista della protesta, lo slogan scelto è “Il potere d’acquisto logora chi non ce l’ha”. Quanto ai contenuti, Spi-Cgil denuncia «la politica di usare le pensioni come bancomat, la privatizzazione strisciante della sanità, la mancata attuazione della legge sulla non autosufficienza, l’assenza in generale di misure contro la precarietà del lavoro e in difesa del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati.

Temi ai quali si aggiungono anche quelli della pace, pure al centro dell’assemblea di ieri, e dei referendum contro la legge sull’autonomia differenziata, che vede tutta la Cgil, dopo il successo della sottoscrizione del quesito, chiusa con 1,3 milioni di firme, impegnata a sostegno del voto, con l’obiettivo di raggiungere il quorum del 50% di votanti. —

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