L’attivazione del braccialetto elettronico antistalker giunto alla Centrale Operativa Telecomunicazioni ha fatto scattare l’immediato intervento dei poliziotti del Commissariato di Fondi che sotto il coordinamento della Questura di Latina, sempre attenta alle problematiche legate ai soggetti più vulnerabili, hanno raggiunto sabato sera un ristorante della città su richiesta di una donna che ha atteso l’arrivo della volante all’esterno del locale.
Qui ha indicato agli agenti un 40enne, suo ex compagno, già responsabile di maltrattamenti e atti persecutori nei suoi confronti e che, per questo, sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico. Nella circostanza la donna ha riferito che per l’intera giornata era stata tormentata con messaggi offensivi e minatori da parte dell’uomo che, conoscendo bene le sue abitudini, si era fatto trovare nel ristorante dove lei era solita recarsi. Anche davanti ai poliziotti l’uomo – come reso noto ieri dalla Questura – «l’uomo non ha mostrato alcun ripensamento, mostrandosi compiaciuto della propria “impresa”». Dalla Questura hanno anche ricordato che il braccialetto elettronico è costituito da due dispositivi, uno al braccio o alla caviglia dello stalker, l’altro in possesso della vittima, «e qualora il molestatore superi i limiti spaziali decisi dal giudice, il braccialetto si innesca e segnala il pericolo». Sta di fatti che, d’intesa con il pubblico ministero di turno, gli agenti hanno proceduto all’arresto del 40enne che, dai domiciliari, è stato trasferito in carcere dopo l’udienza che si è svolta ieri al Tribunale di Latina.
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