Bonus ristrutturazioni, cambia tutto: detrazioni dimezzate, addio alle seconde case #finsubito prestito immediato

Ancora alle prese con i guai del Superbonus, il governo prepara la stretta sugli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e l’energia. Dal 2024 le agevolazioni saranno molto più selettive, concentrate, controllate e finalizzate sugli obiettivi ambientali. Il che vuol dire, in pratica, stop ai bonus per le seconde case e le residenze di lusso, incentivi solo per le abitazioni meno efficienti e per gli interventi più utili, con sostegni finanziari per i bassi redditi. Ma anche il possibile allineamento delle accise tra benzina e gasolio e un nuovo sistema per la concessione degli incentivi sui prodotti energetici, su piattaforme dedicate e con tetti di spesa: un meccanismo simile al bonus rottamazione per l’auto ecologica, assegnato con il click-day.

Stretta sull’ecobonus

Nel 2024 le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie scenderanno dall’attuale 50% su un tetto di spesa di 96 mila euro, al 36% con un tetto di 48 mila euro. La detrazione del 65% per gli interventi eco sarà sostituita da un nuovo incentivo, di durata decennale, con aliquota da fissare e uno stanziamento massimo annuo di bilancio. Sarà riservato alle prime case con le peggiori classi di efficienza energetica, sarà crescente con il loro miglioramento, ridotto per gli interventi isolati, e con un costo massimo complessivo per abitazione. Saranno incentivati in misura maggiore le opere con il miglior rapporto tra costo e beneficio energetico, come doppi vetri e pompe di calore, ed esclusi i bonus per le caldaie a gas. 

Le ipotesi

Il governo ipotizza anche dei meccanismi per favorire l’avvio dei lavori nelle famiglie a basso reddito, ad esempio sostenendo finanziamenti agevolati anche per coprire tutti i costi dell’intervento. Tra le ipotesi allo studio anche l’estensione dei Certificati bianchi all’edilizia residenziale. Come per le imprese, chi ristruttura ottiene un titolo commerciabile per ogni Tep (tonnellata equivalente di petrolio) risparmiata (oggi un Certificato vale 260 euro).

Via libera preventivo

Il raggiungimento degli obiettivi ambientali, e i risparmi i bilancio, guidano anche la riforma delle agevolazioni fiscali per l’energia. Il Piano di Bilancio ipotizza l’aumento dell’accisa sul gasolio, inferiore a quella della benzina, di cui si parla da tre anni. Secondo il Ministero dell’Ambiente farebbe incassare 3,5 miliardi. Tutte le agevolazioni fiscali sui prodotti energetici, considerate dannose per l’ambiente valgono 8,8 miliardi di euro. Martedì, intanto, alla Camera, sul ddl lavoro, le opposizioni hanno accusato il governo di aver reso, con l’articolo 19, più facili i licenziamenti, smontando le norme del Jobs act contro le dimissioni in bianco. Il Pd ha chiesto la soppressione dell’articolo, ma invano.

Scarica la nuova app L’Economia per un’esperienza personalizzata e senza pubblicità
Grazie all’intelligenza artificiale gli articoli e i consigli degli esperti del Corriere della Sera rispondono ai tuoi dubbi su Casa, Fisco, Risparmio, Pensioni e non solo; oltre alle news in tempo reale, le migliori firme e tutto quello che ti può essere più utile per una vita più semplice e informata.